Un viaggio nella storia, tra vigne ordinate e castelli da sogno
La durata di un viaggio è relativa: possiamo misurarla con il tempo, valutando per quanti giorni siamo stati lontani da casa, oppure con lo spazio, considerando la distanza percorsa per raggiungere una determinata destinazione. E allora quanto può durare un viaggio ad Aosta? Lasciando da parte i metri di misura convenzionali, possiamo dire che un viaggio nella Roma delle Alpi può durare seimila anni. Sì, perché qui si viaggia nel tempo: partendo dagli insediamenti preistorici si arriva ai giorni nostri, passando attraverso l’epoca romana e il Medioevo, che hanno lasciato numerose testimonianze giunte intatte fino a noi.
Aosta, una città d’arte in mezzo alle montagne più belle delle Alpi
Non dev’essere sfuggita nemmeno seimila anni fa, nella tarda epoca neolitica, la luce meravigliosa che all’alba supera l’anfiteatro di montagne per illuminare la conca dove oggi sorge Aosta. I primi insediamenti umani risalgono infatti a quell’epoca e sono documentati nel percorso espositivo e molto scenografico dell’Area Megalitica, che attesta l’esistenza di una zona sacra dove si svolgevano riti e sepolture: reperti archeologici, stele antropomorfe, tracce delle arature e tombe sono le testimonianze del primo seme che ha fatto germogliare nel corso dei secoli la città. Anche i romani non si sono sottratti al fascino dei profili acuminati del Monte Emilius, della Becca di Nona, del Grand Combin e nel 26 avanti Cristo, complice anche la posizione strategica tra due importanti valichi alpini, hanno fondato Augusta Praetoria lungo il corso della Dora Baltea. Il passaggio dei romani ha lasciato tracce indelebili nel cuore della città: dalla pianta ortogonale con il decumano massimo e il cardo, al maestoso Teatro Romano, dall’Arco di Augusto, al Cripotoportico Forense, i tanti monumenti, conservati benissimo, hanno fatto guadagnare a questa città il soprannome di Roma delle Alpi. Le piazze, le torri medievali, i tanti vicoli caratteristici fanno di Aosta una cittadina tutta da scoprire.
Ed è forse proprio lei stessa a essersi rivelata con tutto il suo fascino negli ultimi anni: Aosta è una città sempre più consapevole delle proprie potenzialità e dei suoi atout che la rendono unica in tutto l’arco alpino, una città d’arte in mezzo alle montagne più belle delle Alpi. Passeggiando nel centro storico sarete sorpresi da stretti vicoli che incorniciano scorci di rara bellezza e piazze luminose che rimbalzano gli sguardi verso le cime. Nelle vie del centro sentirete parlare lingue diverse, incrocerete viaggiatori che arrivano qui da tutto il mondo per respirare l’atmosfera di questa città dove il passato e il presente si fondono a ogni angolo.
Sui pedali alla scoperta dei dintorni di Aosta: tra vigne e castelli
Ad Aosta non sarà solo l’aspetto culturale a sorprendervi: vi basterà allontanarvi pochi chilometri dal centro per ritrovarvi immersi in un contesto completamente diverso. La natura che abbraccia Aosta sembra fatta apposta per gli appassionati delle attività outdoor: se cercate un itinerario rilassato, lungo la Dora Baltea, corre una pista ciclabile che scende verso la media valle unendo i comuni limitrofi. Se invece volete cimentarvi in qualche attività più impegnativa, partendo da Gressan troverete strade a bassa percorrenza e sentieri che si intrecciano tra meleti, boschi e vigne (qui, se siete in bicicletta, fate attenzione alle perfide spine), si arrampicano verso la conca di Pila e si allungano attraversando Aymavilles, Villeneuve, Introd, per poi scendere ad Arvier e Avise e quindi proseguire sul versante opposto della valle verso Saint-Nicolas e Saint-Pierre. Non avrete problemi di orientamento: la Dora Baltea, che scorre sul fondovalle, sarà il vostro asse centrale e come punti di riferimento avrete i castelli, il grande patrimonio medievale valdostano.
La natura accompagnerà il vostro viaggio © Luca Schilirò, Lonely Planet Italia
Il primo che incontrerete sulla vostra strada sarà quello di Aymavilles, riconoscibile per le quattro torri imponenti decorate dalle merlature: dopo lunghi anni di chiusura e dieci di lavori di ristrutturazione, le sue sale saranno nuovamente aperte al pubblico a partire dal mese di dicembre 2021 per una sorta di preview per poi riaprire definitivamente nel corso della primavera 2022. Dalla terrazza lo sguardo si sofferma sulle vigne per poi arrivare fino ad Aosta da una parte, mentre sul versante opposto a concentrare la vostra attenzione saranno il Castello di Sarre, residenza di caccia dei Savoia, quello misterioso di Sarriod de La Tour e quello fiabesco di Saint-Pierre, attualmente chiuso per i lavori che lo porteranno a diventare sede di un museo naturalistico. Se la vostra sete di nobili residenze non è ancora appagata, proseguite verso Introd. Conosciuto come una delle porte di accesso al Parco nazionale del Gran Paradiso, che nel 2022 celebrerà i suoi cento anni, e scelto da diversi Papi per le vacanze estive, questo borgo di media montagna ospita un castello privato risalente al XII secolo, ma rimaneggiato più volte. Vi basterà salire in cima alla torre per assaporare il panorama che nelle giornate serene è dominato dalla calotta glaciale del Monte Bianco. Ultimo maniero che troverete sulla vostra strada percorrendo quest’itinerario è quello di Avise, l’unico di tutta la regione a essere dedicato alla ristorazione.