Argento colloidale: a cosa serve, proprietà e benefici
L'argento colloidale è un composto liquido caratterizzato dalla presenza di minuscole particelle di argento sospese in acqua depurata, che vanta proprietà antibatteriche, antivirali e antifungine.
In passato, prima della scoperta degli antibiotici, l'argento colloidale era adoperato nel trattamento delle infezioni, tramite l’applicazione esterna e la somministrazione interna.
In base alla concentrazione delle particelle nel prodotto che si utilizza, l’argento colloidale può avere diverse colorazioni, dal trasparente a un colore più scuro. È inodore, atossico e insapore, anche se a volte si potrebbe sentire un leggero retrogusto metallico.
Proprietà
L'argento colloidale è efficace per trattare disturbi relativi a infezioni di natura batterica, virale o fungina. Gli studi e le ricerche effettuate ne hanno evidenziato l’efficacia nel prevenire e/o trattare malattie come:
- Disturbi da raffreddamento e influenze, soprattutto contro infezioni afferenti ai bronchi e alle basse vie aeree.
- Infezioni del seno.
- Mal gola di tipo infettivo.
- Disturbi gengivali.
- Infezioni oculari e dell’orecchio.
Importanti benefici si ottengono nella cura delle infiammazioni delle vie respiratorie tramite il drenaggio e la disinfezione dei seni paranasali, come è consigliabile fare in caso di sinusite. L’Argento colloidale è risultato utile anche per trattare la candida, grazie alle sue proprietà antifungine.
Effetti collaterali dell’argento colloidale
È molto delicato e innocuo quando viene applicato sulla cute e può essere utilizzato persino a diretto contatto con gli occhi, in quanto non brucia e non provoca alcun tipo di irritazione.
L'assunzione di argento colloidale per tempi prolungati, e soprattutto se assunto in alte dosi, può causare un accumulo del metallo all'interno dei tessuti e degli organi. In questi casi, se non se ne sospende l’assunzione, i livelli del metallo tenderanno ad aumentare, con probabile comparsa di una colorazione grigio-bluastra della pelle, condizione nota come argiria, che può presentarsi sia in forma localizzata che in forma generalizzata.
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Carenza di ferro? Ecco i rimedi
Il ferro è un elemento indispensabile che permette al nostro corpo di eseguire nel giusto modo molte sue funzioni. Più nel dettaglio, è alla base della produzione di emoglobina, necessaria per trasportare l'ossigeno ai tessuti, e della mioglobina, una proteina che serve a fissare l'ossigeno nei muscoli.
Una dieta sana e varia è, generalmente, ciò di cui si ha bisogno per mantenere dei buoni livelli di ferro nel corpo.
Carenza di ferro: come e perché si manifesta?
La carenza di ferro porta a spossatezza, affaticamento e, quando è acuta, può causare anemia; in determinati casi si possono palesare anche cefalea, palpitazioni, nevralgie e un sistema immunitario debilitato più soggetto a infezioni. In genere vengono riscontrate carenze nelle donne il cui mestruo è particolarmente abbondante e in coloro le quali si trovano in gravidanza.
In sintesi, la carenza di ferro può essere conseguenza di:
- Gravidanza e allattamento: in queste situazioni il fabbisogno quotidiano di ferro è maggiore e, se non lo si integra con l’alimentazione, si rischia una carenza.
- Emorragie e sanguinamenti: la perdita di sangue può causare un calo nei dei livelli di ferro; nelle donne, come anticipato, possono giocare un ruolo fondamentale anche le mestruazioni.
- Mal assorbimento: alcuni disturbi del metabolismo possono portare a un calo dell’assimilazione del ferro. Tra le più note, le malattie intestinali croniche (colite ulcerosa e morbo di Crohn) o la celiachia, che causano il deterioramento dei villi intestinali.
Rimedi
I cibi con un buon apporto di ferro sono il fegato e le interiora, subito dopo i quali troviamo il cioccolato fondente, i legumi, le carni rosse, la frutta secca e le verdure a foglia verde, che ne contengono comunque ottimi valori.
Bisogna sempre tener conto anche della capacità che il nostro corpo ha di assorbire il ferro alimentare, che cambia in base al tipo di alimento e al nostro organismo. Tale capacità è alta quando mangiamo interiora e carni rosse e bassa nel caso dei vegetali a foglia verde; contmporaneamente, le persone che assumono molto fruttosio e vitamina C, riescono ad assimilare il ferro più facilmente: motivo per il quale è utile condire le verdure con il limone.
Infine, è importante tenere in considerazione che l'assorbimento del ferro viene ostacolato dall’assunzione di bevande come il tè e il caffè (a causa dei tannini) e da quegli alimenti ricchi di acido ossalico, quali cereali integrali, spinaci e barbabietole.